John Oldman è scrittore, esoterista, cavaliere templare, nasce nel 1962 in acque internazionali, a bordo di una nave facente rotta verso La Rochelle, Golfo di Biscaglia, Francia.

Di padre egiziano, spregiudicato egittologo e  antropologo, e di madre di origine italiana, trascorre l’infanzia e la giovinezza abitando in diversi paesi europei, circondato da un clima familiare fatto di assidue frequentazioni di egittologi, storici ed esoteristi, i quali hanno col padre, seppure molto anziano, continui scambi e confrontazioni a causa della sua notoria fama di conoscitore delle antiche dottrine.

Il carisma del padre attira l’attenzione e la curiosità di vari appassionati di miti e storia antica che si avvicendano nel suo studio tappezzato di libri e manoscritti, che lascerà in eredità al figlio, John, il quale consegue la prima laurea in egittologia, come il padre, e successivamente intraprende gli studi di filologia assicurandosi così una seconda laurea.

L’impronta esoterica lasciatagli dal padre, il quale gli lascia in eredità anche un’enorme quantità di materiale librario antico, permea ogni sua scelta di vita portandolo alla fine a interessarsi di occultismo e magia, indagando sulle antiche dottrine sapienziali e misteriche che ritiene pregne di informazioni preziosissime. Entra in contatto e collabora approfonditamente con diversi ricercatori accademici e, più tardi, soprattutto di confine, sempre mantenendo un basso profilo, data la sua indole chiusa e assolutamente riservata,  nella costante convinzione che l’unica possibilità che ha l’uomo di riscattarsi dalla sua attuale e penosa condizione di amnesia storica sia la ricerca delle origini attraverso l’indagine di tutto quanto non è prettamente materialistico ma che, al contrario, si muove attraverso le energie più sottili che ci circondano e di cui noi stessi siamo fatti.

Lascia pochissimi scritti a disposizione di chiunque, fino ai giorni nostri quando, improvvisamente, decide di iniziare una trilogia narrativa dettata, a suo dire, dal desiderio di non far andare perdute alcune conoscenze che hanno radici temporalmente molto lontane. Di sé non lascia trapelare molto, anzi trasmette i suoi scritti probabilmente a pochissimi collaboratori, forse a uno soltanto, senza dare modo di conoscere con esattezza la sua attuale dimora. Oggi continua la sua opera di romanziere, catalogata per forza di cose come genere storico fantasy. Si interessa di astronomia, sua segreta e grande passione sin da bambino, osservando, come lui sostiene, in assenza di gravità e atmosfera, uno spazio completamente nitido ed impressionante.

Si definisce un Templare moderno, considerato il fatto che per lui i Cavalieri Templari sono stati tra i più misteriosi, e storicamente a noi più vicini, depositari di sconvolgenti conoscenze segrete, spesso assolutamente non capite, provenienti da antichissime civiltà perdute.

La sua più recente dichiarazione è che la conoscenza sia una tra le più grandi ricchezze che l’uomo possa ricevere in dono.