I miei e i loro pensieri

Descrizione

Questo piccolo romanzo, fatto di tante storie semplici, è uno dei miei sogni riposti nel cassetto, impolverato dagli anni, ma sempre desiderato e voluto. Ho sempre pensato di aprire il vecchio comò, finalmente prendere la fatidica agenda e cominciare a buttare giù i miei pensieri e i loro discorsi, misti alla sofferenza e alla voglia di vivere.
I discorsi di chi? Dei miei pazienti e delle persone in generale, perché con il tempo ho compreso di avere una qualità importante: l’empatia. Sono un’infermiera che da dieci anni lavora in un ospedale della Calabria. La mia città d’origine è Messina, dove il sole è caldo e le spiagge sono infinite. Quando salgo sulla nave incontro sempre tanta gente e ascolto le loro parole, c’è chi viaggia per andare a divertirsi, chi per lavoro come me, e chi nonostante il divertimento e il lavoro, che oggi è quasi impossibile trovare, ha sempre parole di insoddisfazione.
Nessuno si sofferma un attimo a guardare il cielo, a osservare la magia della natura fatta di giochi, di colori, come il mare blu che si sposa col cielo e diventa un tutt’uno con quest’ ultimo. Non riesci a capire dove inizia l’uno e finisce l’altro, puoi solo rimirare il cielo color carta da zucchero. Se guardi con attenzione, vedi guizzare fuori dall’acqua qualche delfino, che segue la schiuma delle navi in transito.
Il mio ascoltare e osservare la gente, ha fatto sì che in me sia avvenuto un cambiamento radicale nel mio io, fatto dalla maturità dei miei trentotto anni e dalla capacità di ascoltare i miei pensieri, riuscire a governare il mio malessere con la solitudine e la riflessione e poi, finalmente, “rinascere” il giorno dopo con dei pensieri positivi.
Il mio lavoro è una vocazione. Mi ricordo che da piccola i miei genitori mi comprarono la valigetta del dottore e io felice curavo tutte le bambole che avevo. Bel tempo l’infanzia fatta di spensieratezza, di giochi e di allegria.
A sedici anni un medico mi disse che se ero viva, lo ero perché a questo mondo servivo a qualcosa di importante. Sono viva perché dovevo dare alla luce due meraviglie della natura, il sole e la luna i miei figli, Gabriele e Siria, i miei due grandi amori, la mia vita. Sono una donna sola, che con la determinazione e la grinta dei miei quasi anta è uscita da un circolo vizioso fatto di pochi sorrisi, silenzi e mancanza di confronto, aspetti che rappresentano il fallimento della mia vita; la fine del mio matrimonio. Ma non importa, l’amore dei miei figli e quello dei miei cari, mi fa superare qualsiasi ostacolo. Tanto che adesso, nonostante la stanchezza lavorativa, riesco a sorridere alla vita. Oggi uscendo dalla corsia del mio reparto i parenti degli ammalati e i malati stessi mi salutano affettuosamente, e alcuni di loro mi chiedono quando tornerò in servizio. Per fare cosa? Per dare un sorriso a chi è meno fortunato di me, a chi ha fame di salute, a chi vorrebbe tornare a vivere, a chi vorrebbe un raggio di sole. Alcuni mi paragonano a quest’ultimo e per me non esiste complimento più bello.
Ho voluto riprendere questo mio scritto a distanza di anni, credevo avesse bisogno di una marcia in più. Come quando sai che ti manca qualcosa uscendo la mattina di casa, per andare a lavorare, che siano le chiavi, che sia il cellulare che sia la qualsiasi cosa, ma mancava qualcosa.
Non ero riuscita a pubblicare questa mia opera, in quanto le avversità si misero contro a questo desiderio: che il manoscritto potesse essere reso pubblico, arrivare alle persone. Adesso sono pronta per affrontare tutto ciò che ne verrà, compreso il fatto che sia letto da tante persone che non conoscono me, la mia storia e le mie esperienze lavorative.
Sarà la consapevolezza dei miei anni che ha fatto sì che anche questo libro fosse pubblicato.
I nomi delle persone sono pura invenzione, ma i loro racconti sono pura verità.
Solo i nomi dei miei cari sono reali.