Il mio nuovo inizio… a colori

Descrizione

Nel panorama ipotetico attuale si presuppone che uno scrittore, uomo o donna che sia, per entrare nel panorama letterario, debba aver superato un’età congrua utile ad aver accumulato l’esperienza di vita e la capacità linguistica necessaria per saper descrivere le emozioni che intende trasmettere. Dopo i grandi talenti consolidati, lo scenario editoriale italiano vanta sempre più giovani talenti, che con la loro freschezza rinnovano la lingua e raccontano il loro punto di vista sul mondo, arricchendo anche con termini onomatopeici i loro testi. L’elenco degli esordi internazionali mostra che molti maestri hanno pubblicato poco dopo i venti anni: F. Scott Fitzgerald, Truman Capote, Italo Calvino, Leo Tolstoij, Jorge Luis Borges, James Joyce, Marcel Proust, Charles Dickens, Fëdor Dostoevskij. Persino  Ernest Hemingway.

Con questo però non vi è intenzione di porre paragoni, ma solo affermare che non vi è un’età appropriata per iniziare a scrivere, come non vi è un’età dove le delusioni d’amore e la fine di una relazione che, per quanto breve possa essere stata, possa determinare lo sfociare in momenti difficili per qualsiasi persona. Tanto più se si è giovani e inesperti, questi cambiamenti di stato emotivo vengono vissuti come terribili esperienze di fallimento e dolore personale.

L’influenza dell’età potrebbe indurre a presupporre che un adolescente non subisca questo genere di traumi, o perlomeno rientrino nella sfera del “Che vuoi che sia alla tua età…”, considerando il periodo dell’adolescenza come il naturale comportare frequentemente dell’assunzione di rischi o decisioni di scarso giudizio. È inteso che gli adolescenti, nel loro percorso di crescita personale, devono apprendere a relazionarsi nei rapporti interpersonali, attraverso processi che richiedono tempo e si snodano negli anni.

In questo testo, Mattia, il nostro più giovane scrittore della Di Carlo Edizioni, non resta a cullarsi nel rimpianto del “cosa poteva fare di diverso” oppure domandarsi “cosa non ha funzionato”. Non pone sulla pagina la duplicità tra gli strumenti della ragione, per ripercorrere l’amarezza del rifiuto dopo gli eventi dell’amore finito, come ne “Il piacere” di D’Annunzio. Dopo la discesa nella tristezza passa oltre… e ai tormenti razionali sostituisce i desideri e la volontà, per comprendere dove può indurre a svoltare il suo futuro.

Con semplicità di parole, ma con un crescendo di vitalità, in un contorno attuale, Mattia può trasmettere l’energia della sua mente e il suo nuovo inizio… a colori!