La classe dell’acqua

Descrizione

“La classe dell’acqua”, ossia la sua capacità di adattarsi a qualsiasi forma e situazione restando sempre se stessa, diventa titolo, davvero azzeccato, di questa raccolta di racconti. La penna di Accardo è un continuo e delicato fluire e defluire tra i meandri della vita, della sua quotidianità, della sua banalità a volte, tra i sogni che si fanno e quelli che restano sospesi lassù, oltre la razionalità, tra le nostre paure, le ansie, i bisogni e le solitudini.

In queste pagine l’anima umana è messa a nudo e noi siamo davanti a uno specchio: la nostra faccia, né bella né brutta, il nostro sorriso spiegazzato, l’ironia che ci salva da giornate uggiose, tutte uguali, un po’ d’adrenalina che ci serve per sentirci sempre al massimo e abbiamo il quadro completo di ciò che siamo: esseri umani imperfetti sì, ma pur sempre sognatori, tenaci, impavidi, capaci di sorprenderci ancora. Come ci fa osservare l’autore nelle sue considerazioni, in questa raccolta viene preso in esame l’uomo nella sua interezza, nelle sue contraddizioni, al punto che realtà e fantasia si uniscono, sul confine immaginario, convergono l’una nell’altra a tal punto che noi lettori entriamo e usciamo da un racconto all’altro come facciamo tutti i giorni aprendo e chiudendo la nostra porta di casa (esempio tenace e calzante di un vero e proprio “Sliding Doors” contestualizzato ad hoc): sapendo cosa ci attende ma, spesso, andando incontro all’inaspettato.

In questi racconti, tutti diversi per tematica, personaggi e finale, si avverte un continuum spazio-temporale. Ogni storia raccontata potrebbe benissimo essere ascritta a un solo personaggio. Ossia, a un uomo o a una donna che vive la propria quotidianità fatta di dispiaceri, gioie, successi e fallimenti, vissuti con ironia, a volte con rabbia, ma sempre superati grazie alla fantasia, ai ricordi, alla capacità di sognare e di reinventarsi. Questo è sia il focus che il pregevolissimo risultato di questo nuovo e interessante esperimento narrativo di Vincenzo Accardo, ovvero unire, come in un grande e organico arazzo,  tutte le trame della nostra vita e farle divenire una sola realtà, così, anche il più scettico di noi si potrà domandare se ha davvero vissuto o se non è stato, invece, tutto un sogno.

Testo consigliatissimo a quanti hanno dimenticato come si sogna o magari hanno ancora bisogno di farlo.