La condizione del dolore

15,00

AUTORE: AA.VV.
TITOLO: La condizione del dolore – antologia multilingue a cura di Beppe Costa
COLLANA: Calliope
GENERE: Antologia poetica
BILINGUAL BOOK: italiano/inglese
PAGINE: 206
FORMATO: 13,97×21,59

ANNO: ©2024 DI CARLO EDIZIONI
ISBN-13: 9791281566866
PREZZO: 15,00

Descrizione

Il dolore è un sentimento complicato e difficile da gestire, fuggito in tempi non sospetti fuori dal nostro controllo; si impossessa di noi nei momenti più bui della nostra vita, troppo lontana dal cammino sperato. Improvvisamente ci ritroviamo ad essere catapultati all’interno di una rete, una rete trasformatasi in prigione. Le sbarre ci ingabbiano in una guerra avvenuta prima dentro di noi e poi al di fuori rendendo incomprensibile tutto ciò che ci circonda e costringendoci a guardare nel nostro profondo. Quello che vediamo non riesce in alcun modo a piacerci: è una guerra, dove vincerà solo il più forte, i deboli non avranno scampo. Il conflitto infatti, si scatena prima dentro di noi e solo in un secondo momento si scaglia verso il nostro vicino diventato improvvisamente tanto irriconoscibile e diverso da non individuarne quasi più l’umanità. Si parte da un contesto di totale frammentazione in cui la condivisione e la collaborazione arrivano come un qualcosa di totalmente distante da noi. “Cessate d’uccidere i morti, non gridate più, non gridate, se li volete ancora udire, se sperate di non perire. Hanno l’impercettibile sussurro, non fanno più rumore del crescere dell’erba, lieta dove non passa l’uomo”. Ermetico e doloroso in una delle sue poesie più controverse titolata “Non gridate più”, Giuseppe Ungaretti chiedeva di cessare la guerra. Un grido d’aiuto tradotto in versi e musica nella poesia capace di avere la volontà impacciata ma diretta di dire “cessate il fuoco”. Sembra scritta oggi, in una situazione mondiale di totale divisione a renderla più attuale che mai. Dove non passa l’uomo non c’è dolore. 

Un pensiero semplice quanto triste si spoglia di tutte le sue rigidità e si apre con la richiesta di salvezza. Apre la ferita del dolore perché laddove non v’è umanità v’è un prato verde. Un paradiso. L’uomo cade sempre negli stessi errori, incatenato nella sua stessa fragilità e vittima degli interessi. Di risalite sperate verso il successo che lo ridimensiona nei bassifondi prima della società e poi della sua anima. Spesso in trappola e risucchiato dai vortici degli errori, ripercorre strade già in passato rivelatesi auto-distruttive. È questo il caso delle guerre, in questo momento nel mondo ce ne sono diverse che a contribuire a sporcare di sangue tutta la storia dell’uomo. Amici ne sono rimasti intrappolati dentro, bambini, poeti, artisti, scrittori, giornalisti, umani. A momenti ci troviamo a dover affrontare una dose altissima di sofferenza. In questo distopico contesto visionario, intrappolati in un The Truman Show dove tutto sembra bello finché non si sposta lo sguardo al di là dei nostri confini è impossibile non diventare da vittime a carnefici. Il nostro destino prende contorni sfumati e la nostra storia personale si mischia con il contesto globale di riferimento rendendoci maledettamente fragili, maledettamente umani. Il nostro vicino, prima diverso ma “compreso” diventa il nostro acerrimo “nemico”, ma in un momento storico tanto difficile come quello attuale, mi sento di citare le parole del poeta Beppe Costa: “sono nato con la guerra e me ne andrò con la guerra.” Parole dure ma taglienti, in grado di ledere anche la più forte delle corazze, in grado di farci riflettere sui mali del mondo sempre più pesanti. Popoli divisi, paesi afflitti da genocidi grazie ad una follia mondiale in cui si danza il ballo della vita. L’unica certezza è data dall’arte. In grado di alleviare la sofferenza della nostra anima. 

In questo modo sono nati gli incontri e le penne capaci di dare vita all’antologia realizzata con tanto sudore dagli autori presenti all’interno di questa raccolta. Come la poesia, come l’amore che muovono il mondo. Smuovendo le coscienze di decenni di storia della poesia prima di noi. Ci attraversa come un’autostrada in corsa, impossibile da decifrare e da fermare incontrollabile. Il nostro dolore spesso si manifesta con immagini. Buie, nere, immobili nel tempo. In questa antologia un intreccio di culture, di amicizie, di scambi basati sul bello della diversità in culture lontane ma che più che mai ci sembrano vicine volte a riscoprire il valore della bellezza, capace di donarci sollievo.

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