Nel presente… il mio passato

Descrizione

“Nel presente… Il mio passato”, questo è il titolo della silloge poetica de quo con cui l’amico Gaspare Stassi preannuncia non solo l’intima essenza dell’introspezione del poeta ma, al contempo, pare anche offrire una sorta di “proiezione cartesiana” sui cui assi si incardinano passato, futuro e, nella diagonale, la linea del presente. Dai grafici, i matematici lo sanno bene, si può estrapolare un’equazione, in questo caso poetica, che ci permette di calcolare, quantificare, rappresentare e configurare, così come cerca di fare qui il poeta con le sue liriche, un prodotto finale, ovvero il presente, costruito sul passato e ponderato in funzione del futuro, per dirla in breve: Futuro – Passato = Presente. Che Stassi abbia trovato una nuova formula matematica all’avanguardia lo escluderei, ma che sia riuscito a realizzare una produzione poetica concretamente spontanea, genuina, come il profumo del pane appena sfornato e o della tenera carezza della madre di cui avverte profonda e incolmabile mancanza, beh… direi che in questo ha fatto perfettamente centro. Elementi onnipresenti sono l’amore, i sentimenti e i carichi di un esistenzialismo endemico che quasi sembra infischiarsene di quanto accade “all’esterno” o, per meglio intendere, al di fuori della precedente equazione che, per tutta la silloge, sembra quasi essere il volano principale di una versificazione diretta che non lascia spazio alcuno a interpretazioni libere. L’amico Gaspare vuole suggerirci forse che prima di indagare sui grandi interrogativi ontologici, forse sia meglio donarsi a una vita di rettitudine, governata dal rispetto per il prossimo, dall’amore puro e, soprattutto che non ci può essere nulla di più sbagliato del giudicare il passato con il presente se non vogliamo perdere il futuro. Chissà se così facendo ognuno di noi, come anela Gaspare Stassi, non possa essere in grado di applicare l’equazione ideale, in questo caso poetica, finale e conclusiva ovvero: Passato + Presente = Futuro.