Poesie e pensieri

Descrizione

La silloge poetica “Poesie e pensieri”, dell’autore Alessandro Prever, si è rivelata essere una parabola esistenziale. Intesa come curva dell’esistere e del persistere.

Un luogo che raccoglie ogni forma di vita, ogni pensiero, ogni azione, ogni turbamento, ogni gioia, ogni percorso, ogni dolore, ogni amore. Questi si sovrappongono, si allontanano, si allineano, si rincorrono, ma sempre nello stesso luogo: nella vita. Accadono, a prescindere dalla nostra volontà, la quale, può solo accettare ciò che accade e combattere per migliorare ciò che accade, ma senza alcuna presunzione. Alla fine, per tutti, si ritorna, ancora una volta, allo stesso luogo:

“…E comparve la morte, quell’altro che davvero colora i prati,

il cielo, il mare, i gigli dei campi.

Quell’altro a cui non puoi mai sottrarti…”

Ho pensato: sono alla presenza di una voce che, oltre che da dire, ha molto da donare. Mi sono sentita coinvolta in prima persona perché la vita celebrata in questi versi è anche la mia, la tua, la nostra.

La poetica di Prever mi ha ricordato uno dei più grandi scrittori e filosofi francesi del novecento: Albert Camus. Alcuni studiosi hanno cercato di individuare in alcune opere di Camus dei tratti sufficientemente significativi per poter chiarire la sua visione del mondo, così come si è venuta a formare nel corso della sua esistenza umana e intellettuale. Nelle sue opere, infatti, i personaggi si interrogano sul senso stesso dell’esistenza. Nei loro discorsi aleggiano alcuni interrogativi filosofici: Cosa posso conoscere? Come debbo agire? E, ancora, la conoscenza incompleta, come risulta essere quella umana, può costituire criterio sufficiente per l’azione? Come è possibile una felicità individuale quando l’esperienza ci dice che tale stato non è destinato a perdurare? L’incertezza si accresce quando ci si interroga riguardo a Dio e al problema del male.

Questi interrogativi sono gli stessi che Prever palesa attraverso i suoi versi, in modo naturale prendendo spunto da ciò che ci circonda: un gattino, un ricordo infantile, l’amicizia, la notte e i suoi rumori. Ogni poesia ha una sua ragione di essere lì, nero su bianco, e induce il lettore a una riflessione profonda.

“…Pensavo

al nostro trepido

vivere nei morti.

Nell’inconscio

di tutta la giornata.

Ritornano nei luoghi

nei sogni, nei ricordi…”

Noi, della Di Carlo Edizioni, auguriamo Buon Viaggio a questa silloge poetica ed esprimiamo i nostri sinceri complimenti ad Alessandro Prever.